Le funzioni di ARERA nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti

Il CESISP ha diffuso ai propri aderenti un paper inerente le funzioni di ARERA nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti: governance del settore, esercizio di poteri di regolazione, definizione del ciclo integrato e sistema tariffario.
Come è stato opportunamente suggerito, il profilo problematico generale delle competenze in tema di gestione dei rifiuti non risiede evidentemente nella descrizione dei diversi ruoli assegnati agli enti che intervengono, quanto nella esposizione ragionata e critica dei possibili ambiti di sovrapposizione delle funzioni e, in questo contesto, anche nella definizione più compiuta del campo di attività di un soggetto che è intervenuto da ultimo in questo settore (ARERA) e la cui veste non pare ancora del tutto compiutamente definita. A seconda dei punti di vista, infatti, si ritiene che i compiti affidati all’Autorità di regolazione vengano a completare la governance multilivello del settore, oppure ad interferire in essa.
In realtà il tema della gestione dei rifiuti è estremamente complicato e rimanda ad una pluralità di piani, che riguardano attori, interessi e possibili modalità di azione parecchio differenziati, anzi, a volte, storicamente distanti.
Comporre tutte queste sfaccettature in un caleidoscopio giuridico, dotato di una conformazione simmetrica non è agevole. D’altronde siffatta problematicità di sistematizzazione non deve stupire. La poliedricità del sistema costituisce infatti la cifra propria di una società complessa come quella attuale.
Senza pretese di completezza, possiamo far riferimento, in primo luogo, all’intreccio tra tutela dell’ambiente ed esigenze di mercato . Termini che qui si declinano in un’accezione specifica, in quanto soltanto tramite una gestione efficiente ed economicamente sostenibile dei servizi (che non abiuri quindi le esigenze e le richieste del mercato) è possibile addivenire ad una effettiva e stabile tutela dell’ambiente .
Su questo primo intreccio si innesta, poi, un altro, e connesso, terreno di confronto tra progresso tecnologico, tradizioni produttive (spesso non al passo coi tempi) ed educazione ambientale dei cittadini-consumatori. Fattori che, allorché non marciano di conserva (come accade attualmente in Italia), possono indurre un’accelerazione del ciclo produttivo e consumeristico di livello tale da scavalcare la sostenibilità gestionale e produrre gravi disfunzioni e distorsioni.

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